Palese sopruso Cioè, io li avrei anche capiti. Mi sarebbe costato, non lo nego, ma mi sarei sforzato di capirli. Hanno finalmente l’occasione di togliersi Berlusconi dalle scatole, una volta per tutte. Siccome sono vent’anni che questo è l’obiettivo, chiaro che se non riesci a raggiungerlo né così né cosà, com’è stato per la sinistra di questo paese, si crea un cortocircuito psicologico che rischia di mandarti alla neuro. Coi risultati che, peraltro, si sono visti, sul piano politico come su quello elettorale. Un disastro di dimensioni cosmiche dal quale la sinistra esce sfigurata: nessuno sa più cosa sia, né cosa voglia. Roberto Volpi 31 OTT 2013
Palese sopruso Cioè, io li avrei anche capiti. Mi sarebbe costato, non lo nego, ma mi sarei sforzato di capirli. Hanno finalmente l’occasione di togliersi Berlusconi dalle scatole, una volta per tutte. Siccome sono vent’anni che questo è l’obiettivo, chiaro che se non riesci a raggiungerlo né così né cosà, com’è stato per la sinistra di questo paese, si crea un cortocircuito psicologico che rischia di mandarti alla neuro. Coi risultati che, peraltro, si sono visti, sul piano politico come su quello elettorale. Un disastro di dimensioni cosmiche dal quale la sinistra esce sfigurata: nessuno sa più cosa sia, né cosa voglia. Roberto Volpi 31 OTT 2013
Un emerito da fantascienza Piergiorgio Odifreddi scrive un libro “Caro Papa ti scrivo”, uscito per i tipi di Mondadori nel 2011, dunque chiaramente indirizzato al Papa di allora, oggi Papa emerito, Benedetto XVI. “Una luciferina introduzione all’ateismo” – recita il sottotitolo di copertina, cosicché ciascuno capisca cos’ha da aspettarsi dalla lettura delle sue pagine. Del resto, chi non conosce l’ateo Odifreddi? Il matematico che ce l’ha a morte con tutti i credo religiosi, ma con il cristianesimo in modo così particolare da essersi spinto a ricercare la radice linguistica di cristiano in “cretino” o, il che è sostanzialmente la stessa cosa, l’etimologica discendenza del secondo dal primo? Matzuzzi Il Papa che demitizza il Papa Roberto Volpi 17 OTT 2013
I numeri dicono che la coppia perfetta non è quella che divide i compiti a casa Zero. Zero evidenze. Anzi, semmai evidenze del tutto contrarie. Per intenderci, la statistica dei paesi occidentali secondo il grado di condivisione dei lavori domestici e dell’allevamento dei bambini tra uomini e donne è positivamente connessa a quella secondo il tasso di divorzialità. In altre parole: c’è da aspettarsi che a una maggiore condivisione di questo tipo aumenti il rischio di divorzio. Sui grandi numeri funziona così: che c’è decisamente una più alta instabilità della coppia, testimoniata dai tassi di divorzio, in tutta l’area dell’Europa continentale e del nord dove la condivisione del lavoro domestico tra uomini e donne è più alta. Roberto Volpi 08 SET 2013
Le sciocchezze sull’obiezione di coscienza raccontate dai bioeticisti alle vongole L’obiezione di coscienza mette in discussione l’applicazione della legge 194 impedendo a molte donne che vorrebbero farlo di ricorrere all’Ivg e risospingendo così molte di loro verso l’aborto illegale o clandestino? E’ la tesi che circola. Rilanciata con forza ultimamente da Repubblica e MicroMega, supportati dalla Laiga, la Lega italiana per l’applicazione della 194, che da anni denuncia il “dilagare dell’obiezione di coscienza nel nostro paese” e la conseguente ripresa dell’aborto illegale. Roberto Volpi 23 GIU 2013
Fatta la legge, i gay in Europa non si sposano più. Lo dicono i numeri “After ten years of same-sex marriage, approximately 9 out of 10 gay and lesbian people in the Netherlands have still not chosen to enter a legal marriage”. E’ la conclusione cui approda uno studio di William C. Duncan dell’Institute for Marriage and Public Policy condotto a dieci anni dall’introduzione in Olanda del matrimonio omosessuale (nel 2001). Nello stesso studio si dà conto, riportando il parere di Vera Bergkamp, “head of a Dutch gay rights organization”, della mancanza di entusiasmo per il matrimonio omosessuale. Roberto Volpi 29 MAG 2013
Renzi fuori dal Pd. Adesso Dunque gli hanno preferito Alberto Monaci, presidente del Consiglio regionale della Toscana, ascoltato a più riprese dai pm fiorentini come persona informata dei fatti riguardanti l’affaire Monte dei Paschi di Siena. “Scelgono uno che ha fatto quello che ha fatto. Avessero almeno deciso per una persona autorevole”, ha commentato Renzi alla notizia che non sarà uno dei grandi elettori del prossimo presidente della Repubblica perché il Pd, il suo partito, alla prima prova utile dopo le primarie lo ha ovviamente fatto fuori. Dico ovviamente in riferimento proprio alla persona di Renzi: il suo nome non uscirà mai sulla ruota del Pd come candidato premier, se ne faccia una ragione. D'Alema dopo l'incontro con Renzi: "Escluderlo è stato un errore" Roberto Volpi 11 APR 2013
Darci un taglio con il taglio cesareo, meglio tardi che mai Ha fatto grande scalpore, alla fine della scorsa settimana, la notizia che un’indagine dei Nas, avviata quasi un anno fa su iniziativa del ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha rivelato che il quarantatré per cento dei parti cesarei che si effettuano ogni anno in Italia è “inappropriato”. L’indagine ha riguardato settantotto diverse strutture ospedaliere pubbliche e private, delle quali solo trentadue sono state al momento verificate, per un totale di 1.117 cartelle cliniche sulle 3.273 raccolte. Roberto Volpi 22 GEN 2013
L’Italia che non si sposa più dal parroco (ma nemmeno in municipio) Nei giorni scorsi, l’Istat ha annunciato che i matrimoni civili, al nord, hanno superato quelli religiosi nella proporzione di 51,7 contro 48,3 ogni cento matrimoni. Ne sposa più il sindaco che il parroco, è stato detto. Risultato che allinea l’Italia agli altri paesi dell’Europa continentale e del nord, è stato aggiunto. E giù considerazioni sulle magnifiche sorti e progressive del matrimonio in municipio invece che in chiesa. Naturalmente la notizia è vera: l’Istat l’ha diffusa in occasione dell’uscita dell’edizione 2012 dell’“Annuario statistico italiano”. Roberto Volpi 30 DIC 2012
Vuoi lavorare al 118? No, grazie La guardia medica è sempre stata l’ultima, dequalificata e tristanzuola ruota dell’immaginifico, roboante e costoso carro del Servizio sanitario nazionale. Un’innovazione che non è mai decollata davvero. Per riuscire a coprire i posti dei bandi regionali occorre ormai fare i salti mortali. E si rischia di non riuscirci comunque. Le paghe sono pur sempre largamente superiori ai duemila euro netti mensili per 38 ore settimanali, ma il lavoro è ritenuto non all’altezza. Roberto Volpi 28 AGO 2012